Hanno rialzato le saracinesche. Non tutti, a causa anche dell’incertezza determinata dal ritardo delle direttive regionali, ma in tanti ieri hanno fatto risvegliare quello che una volta era il «salotto buono» della città: la via Atenea. Nessuna ressa davanti ai negozi, solo una lunga coda – ed attese – invece davanti a centri d’estetica. Chi non ha riaperto in mattinata, lo ha fatto poi nel pomeriggio. Mentre qualcun altro lo farà verosimilmente oggi. «Ripartiremo da zero, l’economia si riprenderà» – dicevano, ieri, gli esercenti più ottimisti. Qualcuno, pur guardando al futuro con speranza, ammetteva che riaprire a queste condizioni non è facile, i costi sono sempre gli stessi. «Stiamo ripartendo, vedremo quello che succederà, speriamo che si possa fare il 50 o il 60 per cento di quello che si faceva prima», dicono. Qualche cittadino, più nei Comuni della provincia che non nel capoluogo, ha iniziato a storcere il naso per via degli aumenti registratisi nei centri per servizi alla persona. Andare dal barbiere, dal parrucchiere o dall’estetista era forse quello che s’aspettava di più, una volta finito il lockdown. Ma in più casi, sono stati registrati aumenti dalle 2 alle 4 euro (per lo stesso servizio) a persona.