«Per una graduale ripresa delle attività appare congruo individuare un periodo, no al 31 maggio, per consentire un adattamento e recupero di funzionalità alla struttura amministrativa oltre che per avere la materiale disponibilità di attrezzature e strumenti di protezione necessari programmando per tale periodo un ampliamento limitatamente al settore civile».
Dopo aver limato tutti i dettagli, il presidente del tribunale Pietro Maria Falcone, di intesa con il procuratore capo Luigi Patronaggio e, dopo una serie di colloqui col commissario dell'Ordine degli avvocati Silvio Miceli, ha varato il nuovo provvedimento che definisce tutti gli aspetti organizzativi della «fase 2» della giustizia che decorre, da martedì, giorno successivo a quello fissato dal governo per il lockdown della giustizia.
La ripartenza, almeno per l'intero mese, sarà molto lenta. Pressoché nulla nel penale. Per l'accesso agli uffici sono confermate le indicazioni dei giorni scorsi: l'accesso in tribunale sarà consentito “solo alle persone che devono svolgere attività indieribili e urgenti o per partecipare ad attività giudiziarie programmate.” L'orario di apertura al pubblico è ridotto dalle 9 alle 11. Scatta la misurazione della temperatura con il divieto di accesso a chi l'avrà superiore a 37,5 gradi. Sarà obbligatorio indossare la mascherina e sottoscrivere un'autocerticazione che attesti di non essere positivi al Covid-19 o sottoposti alla quarantena.
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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