«La sua capacità di intendere e volere è grandemente scemata anche se le sue condizioni restano compatibili con la detenzione in carcere». Lo psichiatra Leonardo Giordano, pochi giorni dopo la visita, eseguita nella sala attigua a quella dove si celebrano le udienze, riconosce un vizio parziale di mente che porterebbe a una riduzione dell'eventuale condanna ma non all'assoluzione per incapacità di intendere e volere. Il processo è quello a carico del meccanico Antonino Cannistraro, 53 anni, di Aragona, finito in carcere dopo che i carabinieri lo hanno sorpreso per l'ennesima volta, sotto casa dell'ex moglie, che lo aveva denunciato più volte per stalking. Cannistraro, la scorsa estate, è stato arrestato, per lo stesso fatto, cinque volte in diciassette giorni. In alcune circostanze sarebbe anche evaso dagli arresti domiciliari per andare a molestare la donna sotto casa. L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia