Alla casa circondariale «Pasquale Di Lorenzo» di Agrigento non si ha conoscenza di detenuti contagiati da Coronavirus. «Poiché non hanno accusato sintomi, nessuno è stato sottoposto a tampone», sostiene il Responsabile siciliano del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (S.a.p.pe.) Calogero Navarra. «Laddove ci fossero contagiati, dovrebbero essere individuate idonee stanze di allocazione per l'isolamento. La condizione dell'infermeria, nonostante non dipenda più dal ministero della Giustizia ma dall'Azienda ospedaliera territoriale, attualmente non è migliorata. Ma si tratta di una sinergia embrionale», spiega il sindacalista. All'Istituto penitenziario di Agrigento, dove gli ospiti sono circa 350, a cui si aggiungerebbero alcuni detenuti provenienti dagli istituti di Melfi, Trapani e Foggia, nulla realmente è cambiato sull'assenza di riscaldamento nelle celle o dell'acqua calda per le docce. Per le carceri siciliane, il Garante per i detenuti Giovanni Fiandaca ha chiesto uno sfoltimento delle celle poiché «in presenza di una pandemia i criteri di valutazione degli spazi non possono essere gli stessi di un momento ordinario». L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.