S'era pensato di tutto e di più: ad una condotta, magari abusiva, o qualche “pennello a mare” che passava lecitamente sotto l'arenile. Per alcuni, invece, l'associazione mentale era stata quasi scontata: erano tornate alla mente le scatole e i sacchi di iuta che contenevano panetti di hashish. Per giorni e giorni è stato un mistero. Alla fine, i carabinieri del centro Anticrimine Natura - coinvolgendo, negli accertamenti investigativi, il Demanio marittimo e il Comune di Agrigento - hanno fatto chiarezza. Quel sacco di iuta che spuntava dalla sabbia, fra la quinta e la sesta traversa del viale Delle Dune a San Leone, e che i carabinieri non sono riusciti a tirare fuori, anche perché risultava essere conficcato a circa 2 metri di profondità, altro non era che un pezzo di barriera in geo-sacchi per fronteggiare il problema dell'erosione costiera. La scoperta è stata fatta sia analizzando la documentazione del Demanio marittimo che scavando per circa 15 metri. E dallo scavo è arrivata la conferma: nell'arenile, a profondità, era conficcato una sorta di «salsicciotto» realizzato con un sacco di iuta e all'interno altra sabbia. L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia