«Com’è morto tuo marito devo fare morire anche te». Dopo il litigio col vicino di casa, deceduto lo scorso giugno in seguito a una caduta dovuta a una sua aggressione, l’indagato avrebbe continuato a perseguitare la vedova, minacciandola e insultandola.
Il favarese Salvatore Gangarossa, 72 anni, inizialmente accusato di omicidio colposo del settantanovenne marito della donna (accusa poi riqualificata in lesioni personali anche perchè pare che l’uomo sia deceduto per il rifiuto
di operarsi legato alla sua religione di testimone di Geova), finisce sotto inchiesta con l’accusa di stalking. Il gip del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Elenia Manno che ha raccolto la
querela presentata dall’avvocato Domenico Schembri, legale della donna, ha disposto nei confronti di Gangarossa il provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e «ai suoi prossimi congiunti con divieto di comunicare attraverso qualsiasi mezzo» .
Gangarossa, dopo avere - secondo quanto sostenuto dall’accusa - aggredito fisicamente il marito della donna, che cadde e si ruppe il femore, non si sarebbe fermato e - anzi - avrebbe continuato a perseguitare la vedova insultandola in continuazione con aggettivi volgari.
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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