Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Lorenzo Miceli, il giovane di 28 anni, ex consigliere comunale del Movimento cinque stelle, morto domenica mattina in un incidente stradale autonomo, che si sono svolti nella chiesa Madre di Ravanusa. La Madrice, seppur molto grande non ha potuto accogliere le tantissime persone che si sono strette attorno alla famiglia Miceli, giunte a Ravanusa da ogni parte della Sicilia, per dare l'ultimo saluto al giovane infermiere, persona amata da tutti per la sua bontà d'animo.
E per fare in modo che anche quelli che erano fuori dall'edificio del culto, partecipassero alla messa funebre, gli amici di Lorenzo hanno piazzato uno schermo gigante in piazza Primo maggio, collegato con una videocamera all'interno della chiesa.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall'arciprete, Don Filippo Barbera, che nell'omelia ha avuto parole di monito per i giovani spesso alla ricerca di una felicità effimera. Ha citato anche l'ateo Arthur Schopenhauer, con la frase: «Se la vita è un dono perché ci viene tolta? Se è un peso, perché ci viene donata? Schopenhauer non aveva la luce della fede. Noi ce la mettiamo tutta per distruggere quanto di buono il Signore ha fatto. Poi quando le cose non vanno come vorremmo, diciamo che la colpa è di Dio, che doveva intervenire. Il Signore non ci ha fatti per la morte, ma per la vita».
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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