A «parlare» chiaro saranno gli esiti degli esami di laboratorio. I panetti di hashish - ritrovati a San Leone e a Realmonte, ma non soltanto - appaiono essere tutti dello stesso tipo. A prescindere dai marchi, più o meno suggestivi, visto che riportano i nomi di giocatori di calcio o di note case automobilistiche, quella «roba» - compresi gli ultimi 50 pezzi ritrovati e sequestrati dai carabinieri lunedì mattina sulla spiaggia di San Leone - sembra essere tutta della stessa fattura.
Le intuizioni investigative - l'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio - dovranno però, appunto, essere confermate dagli esiti degli esami di laboratorio il cui incrocio è ancora in corso. Investigatori e inquirenti si arrovellano, e con il passare dei giorni sempre più, su quello che potrebbe essere accaduto e che ha determinato quindi l'arrivo di scatoloni o panetti di hashish sfusi, come è successo lunedì mattina, fra le coste Agrigentine, Trapanesi e Messinesi. Ad amplificare il «giallo» ci sono poi anche i tre cadaveri di sub ritrovati fra le coste Palermitane e Messinesi. Stanno indagando le Procure di Patti e di Termini Imerese su questo fronte.
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