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Canicattì, sparò per gelosia: inflitti dieci anni e otto mesi

Preso a pistolettate per gelosia, forse perché voleva riconquistare la donna con cui si era separato bruscamente, con tanto di strascichi giudiziari, che nel frattempo si era fidanzata con l'amico.

Un anno e mezzo dopo l'agguato, nonostante i presunti tentativi di sviare la giustizia e il «muro di omertà», descritto dal pm, è arrivato il verdetto: i giudici della prima sezione penale presieduta da Gianfranca Claudia Infantino (a latere Giuseppa Zampino e Katia La Barbera) hanno condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione il trentaseienne Gianluca Scaccia, di Canicattì, accusato di tentato omicidio nei confronti di Vincenzo Curto, 33 anni, ex marito della sua nuova compagna che, secondo quanto accertato dal processo, avrebbe tentato di riallacciare una relazione con la donna al centro della vicenda provocando la sua gelosia.

Scaccia, difeso dall'avvocato Angela Porcello, avrebbe usato una pistola illegale e gli avrebbe sparato alle gambe e al fianco davanti alla propria abitazione di campagna dove furono ritrovate delle ogive. L'agguato è avvenuto il 22 giugno del 2017 nei pressi di contrada Montagna.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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