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Finte vendite di auto on line nell'Agrigentino, in aula il racconto delle vittime

«Mio figlio aveva appena preso la patente e ho cercato su internet alcuni annunci di vendita di auto, ne ho trovato uno molto interessante e ho telefonato al numero indicato. Ho trovato un interlocutore gentile e a modo, non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo».

Sfilata di vittime, davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, al processo scaturito dall'inchiesta «Pacchi.it» che ipotizza una serie di truffe di ogni tipo attraverso la simulazione di acquisti on line. La presunta «banda» avrebbe agito senza alcuno scrupolo e, in una circostanza, avrebbe tentato di raggirare anche un terremotato, sopravvissuto al sisma di Amatrice, al quale avrebbero fatto credere che poteva acquistare una roulotte al prezzo stracciato di 1.500 euro.

Gli imputati, tutti licatesi, sono sette. Si tratta di: Alessandro Bianchi, 26 anni; Samanta Cicatello, 29 anni; Cristoforo Famà, 34 anni; Daniela Giannone, 41 anni; Antonina Parroco, 41 anni; Giuseppe Romano, 24 anni e Angelo Trupia, 47 anni.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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