False associazioni di volontariato, in realtà vere e proprie attività commerciali e imprenditoriali, messe in piedi con la finalità di ottenere consistenti contributi pubblici nonchè simulare assunzioni, licenziamenti, disoccupazioni e acquisti di vario materiale. La maxi inchiesta della Procura, che ipotizza l'esistenza di una vera e propria organizzazione a delinquere dedita al falso volontariato, approda al tribunale del riesame dopo che il gip Alessandra Vella ha accolto solo in parte la richiesta del pubblico ministero Chiara Bisso di disporre arresti e misure cautelari per gli indagati. Il giudice, in considerazione che le associazioni al centro dell'indagine (Avios, Pic, Trinacria Onlus, Croce Azzurra ligure, Croce Azzurra Canova e Croce Italia) non sono più operative e non hanno convenzioni con Aziende sanitarie, ha ritenuto che non vi fossero elementi per ritenere attuali le esigenze cautelari. Al tempo stesso è stato disposto, però, il sequestro dei beni, per un ammontare di circa 3 milioni di euro, degli indagati. Le accuse contestate sono di associazione a delinquere finalizzata a truffe, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio oltre che falso, truffa e corruzione. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.