Nell’ordinanza che ha portato a sette fermi nell’operazione antimafia Halycon ad Agrigento, spunta il nome del deputato regionale Carmelo Pullara, che come accertato dagli investigatori sarebbe iscritto alla loggia massonica «Arnaldo da Brescia». Il politico, lo scorso giugno, si era dimesso da componente della commissione Antimafia dopo avere appreso che il suo nome compariva nell’indagine. Il deputato si sarebbe interessato per risolvere una situazione a cuore a Giovanni Lauria, ritenuto il capo della cosca di Licata. Era lo scorso 21 maggio quando Pullara viene intercettato mentre parla al telefono con Angelo Lauria, tra i fermati dell’operazione dei Ros e che ricopriva, come scrivono gli investigatori, la carica di componente del collegio dei probiviri della Banca Popolare Sant'Angelo di Licata: il deputato chiede la sistemazione in banca per un «amico nostro». I due parlano e l’onorevole Pullara chiede: «La Banca Sant'Angelo sembrerebbe che il centralinista cieco che c'era in servizio sta andando o è andato in pensione». «Sì», risponde Angelo Lauria, e Pullara aggiunge: «Noi abbiamo un ragazzo che è iscritto nelle liste di disoccupazione... tra l’altro licatese, picciotto per bene... amico nostro... famiglia amica nostra... insomma ... pulitissimi». Il 26 maggio Angelo Lauria contatta Pullara per chiedere un interessamento per il figlio vittima di un incidente stradale; mentre il 21 giugno sempre Lauria chiama Pullara chiedendogli di trovare un posto di lavoro più sereno per la moglie. "Ancora una volta, amaramente, constato di correre il rischio di finire nel tritacarne mediatico, pur non essendo in alcun modo coinvolto in una vicenda di cui non conosco nemmeno i contorni", si difende Pullara. "Premetto di non essere massone e pertanto di non essere iscritto a nessuna loggia massonica - sottolinea -. Vengo tirato in ballo da altri, pur non avendo alcuna contezza della vicenda in questione. Se questo è il prezzo da pagare per essere un uomo pubblico, comincio a pensare che sia un prezzo troppo alto". "Rilevo inoltre - aggiunge Pullara - che i dialoghi in cui si farebbe riferimento alla mia persona, risultano essere del luglio 2016, un periodo lontanissimo dalle elezioni regionali, che si sono tenute nel novembre del 2017, quando sono stato eletto all’Ars. E nessun incarico pubblico ed elettivo rivestivo in quel periodo". "Ribadisco - conclude il deputato regionale - di essere assolutamente sereno, considerata la mia totale estraneità alla vicenda in questione, e fiducioso nell’operato della magistratura. Ribadisco l’assoluto rispetto delle istituzioni, tanto da essermi già in precedenza autosospeso da componente della Commissione Regionale Antimafia".