Una duplice prospettiva sulla questione dei flussi migratori. I cristiani hanno il dovere di leggere la realtà dell’immigrazione secondo il Vangelo e non con lo sguardo della politica. Questo il punto di vista del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, espresso in un’intervista a Vatican News.
"L'accoglienza da noi è una cosa normale - dice Montenegro al sito della Santa Sede -. Lampedusa è più vicina all’Africa che alla Sicilia e i lampedusani sono stati sempre abituati a sentir bussare alle porte. Erano marinai della Tunisia e loro li accoglievano in casa. È stata interessante l’accoglienza data agli immigrati, soprattutto a Lampedusa: su cinquemila abitanti, c'erano 10 mila immigrati. Chi non poteva fare qualcosa per loro metteva a
disposizione il termos con il caffè o il thè in modo che chi aveva sete poteva bere. Faceva entrare il migrante in casa per prendere qualcosa da mangiare, per lavarsi".
"Qualcosa è cambiato - prosegue -, perché ultimamente la politica è cambiata: si cavalca la sindrome della paura. E in questa situazione qualcuno - proprio perché parlano tutti di paura, di terroristi - chiude la porta. Soprattutto chiude la porta del cuore. La disinformazione sta portando all’aumento della paura: la gente non è capace di giudicare la verità di quello che viene detto, per cui resta schiacciata e impressionata da quello che si dice".
Su cosa aspettarsi dall’Unione Europea, poi, Montenegro risponde "cosa già ci aspettavamo e non c'è stato". "Io sono stato ospite del presidente del Consiglio europeo - spiega -. Sono stato a Strasburgo, a Bruxelles. Sono stato anche a Ginevra a parlare perché ero presidente di Caritas e di Migrantes. Lì mi fu detto con estrema chiarezza: se tutti i Paesi non la pensano nella stessa maniera, è impossibile trovare soluzioni. Però la cosa più pesante è il fatto che l’Europa abbia messo al centro l'economia, la finanza: non c'è l’uomo".
L'egoismo, secondo Montenegro, ha avuto la meglio sull'accoglienza. "Nell’Unione europea - io non la chiamo Unione europea, io leggo Ue come "unione degli egoismi" - ci sono tanti egoismi messi insieme che non riescono a fare comunità, anche se fingiamo che ci sia una comunità. Il problema non è la migrazione: è l’ingiustizia sociale", sottolinea.
"C'è un’Europa che è responsabile di come va l’Africa - conclude Montenegro -: se l’Africa non va bene la gente la scappa è perché l’Europa ha giocato con le risorse e con le persone africane. Io, quando sento parlare i politici, sento parlare soltanto di bianchi e neri: il fatto che ci siano 245 milioni di migranti nel mondo - si interroga -, che qualcuno definisce come il sesto continente, è un problema legato all’essere bianco o nero oppure è il sintomo di qualcosa che non funziona? quale futuro ci sarà in queste nazioni dove stanno andando via tutti i giovani?".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia