Tolleranza zero per i furti d'acqua nell'Agrigentino. Nelle ultime ore, in seguito alle informazioni e alle segnalazioni raccolte dai Carabinieri sul territorio e dai cittadini, si sono intensificati i controlli da parte dei militari dell'Arma su tutta la provincia. Sono state effettuate numerose ispezioni sia in abitazioni sia presso varie aziende agricole, per accertare eventuali irregolarità. I risultati non si sono fatti attendere. A Licata, durante un controllo effettuato su un ampio appezzamento di terreno agricolo, i Carabinieri hanno scoperto un grosso invaso idrico che in quel momento era alimentato con un tubo da cui sgorgava un potente getto d’acqua. Inizialmente, alla richiesta di spiegazioni avanzata dai Carabinieri, i due braccianti agricoli che gestiscono il terreno non hanno saputo fornire giustificazioni. A quel punto, i militari hanno effettuato un accurato controllo, risalendo a ritroso lungo la tubazione, dopo due chilometri, fino a un pozzetto pozzetto dell’acqua pubblica. Si è accertato così che il prelievo fraudolento era avvenuto proprio dalla condotta pubblica. Manette ai polsi dunque per i due agricoltori, entrambi 40enni del luogo, con l’accusa di “furto aggravato”, sequestrando la tubazione illecitamente utilizzata e l’intero invaso idrico contenente migliaia di litri d’acqua. I due agricoltori, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati trasferiti agli arresti domiciliari. Anche a Montallegro è stato arrestato, con la stessa accusa, un pensionato 70enne il quale, per rifornire gratuitamente di acqua la sua abitazione estiva, aveva realizzato artigianalmente un allaccio abusivo alla condotta dell’acqua pubblica. Scoperto dai Carabinieri della Stazione locale, anche per il 70 enne, l’Autorità Giudiziaria ha subito disposto gli arresti domiciliari. I controlli, avvisano i Carabinieri, continueranno in maniera costante per tutta la stagione estiva.