Mentre la Sea Watch è ferma a poche centinaia di metri da Lampedusa dopo aver forzato ieri il blocco, in due vengono evacuati dalla nave: un uomo ha lasciato l'imbarcazione per urgenza medica nella tarda serata di ieri ed è stato condotto in porto a Lampedusa dalla Guardia costiera, con lui anche un minore. Lo ha reso noto la ong su Twitter. "Intanto alla nave è tuttora negato l'ingresso in porto e lo sbarco delle 40 persone ancora a bordo", si legge nel post pubblicato da Sea-Watch Italy. Intanto, un lungo colloquio, ieri, a margine del G20 tra il premier Giuseppe Conte e il collega olandese Mark Rutte, è stato dedicato alla vicenda della Sea Watch. Il Governo italiano ha già compiuto un passo formale nei giorni scorsi con l'Ambasciatore all'Aja e punta a verificare eventuali omissioni da parte dei Paesi Bassi. Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini non molla: "Se si rispetta la legge, e cioè se l'equipaggio o viene arrestato o viene espulso, se la nave viene fermata o sequestrata e la smette di andare in giro per il Mediterraneo e se i 42 immigrati a bordo non rimangono in Italia ma vanno in giro per il resto dei Paesi europei, io li faccio sbarcare in cinque minuti. Ma non voglio che siano gli italiani a pagare le colpe degli altri". "In un Paese normale - ha detto ad 'Agorà' su Raitre - l’equipaggio andrebbe fermato e la nave sequestrata". Con la Sea Watch ancora bloccata a mezzo miglio dall'isola, i migranti continuano ad arrivare a Lampedusa: come ieri mattina, anche oggi un barchino con a bordo una quindicina di persone è entrato in porto senza che nessuno lo fermasse prima. I migranti, tra cui alcune donne, sono stati fatti ormeggiare al molo Favarolo e da lì presi in carico dalla Guardia di Finanza.