Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Donna morta in ospedale ad Agrigento, il fratello: "Non fecero la Tac"

"Il primario mi disse che non c'erano occlusioni intestinali e che non si poteva intervenire. Se fu mai presa in considerazione l'ipotesi di una tac? No, non se ne parlò mai".

Nicola Castiglione, fratello di Rosa, morta sei anni fa in ospedale, secondo l'accusa, per un'insufficienza renale non diagnosticata, racconta in aula le fasi che hanno portato alla tragedia.

Il processo, in corso davanti al giudice monocratico Fulvia Veneziano, è quello a carico di tre medici dell'ospedale San Giovanni di Dio, accusati di omicidio colposo. Si tratta di Marcella Indelicato, 49 anni, medico del pronto soccorso; Antonio Granata, 53 anni, primario del reparto di Nefrologia e Pasquale Zicari, 65 anni, medico chirurgo. I tre sanitari, secondo l'accusa, avrebbero provocato la morte di una donna di 53 anni omettendo una terapia idratante e non predisponendo una tac che avrebbe potuto rimediare allo scompenso metabolico.

"I medici - ha detto rispondendo al pm Alessandra Russo, Nicola Castiglione, avvocato, ieri in tribunale nell'insolita veste di testimone per questa dolorosa vicenda familiare - non dissero mai che andava eseguita una Tac". La morte avvenne il 2 luglio del 2013. La vicenda scaturisce da un esposto dei familiari della donna che si presentò in ospedale dopo cinque giorni di malessere. La cinquantenne riferì di accusare dolore addominale e vomito.

"Era sulla lettiga e non si poteva muovere", ha spiegato Castiglione. I sanitari prescrissero una serie di accertamenti per mettere meglio a fuoco la situazione. Gli esami ematochimici, in particolare, evidenziarono una insufficienza renale acuta.

La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola

Caricamento commenti

Commenta la notizia