Meduse scambiate per una chiazza oleosa. Sembrava essere pronto l'ennesimo allarme inquinamento del mare agrigentino, invece si era trattato di un assembramento di celenterati. A prima vista era apparsa una grande macchia oleosa in mare, che avrebbe provocato un disastro ambientale invece, per fortuna, si trattava solo di uno scherzo della natura.
Milioni di piccole meduse, denominate «Velella velella» o barchetta di San Pietro, trasportate dalla corrente e spinte dal vento, grazie allo loro specifica caratteristica di avere una vera e propria vela sul dorso, si sono avvicinate alle coste tra Porto Empedocle e la Scala dei Tirchi, come avviene spesso all'inizio di ogni estate.
«Per un'intera giornata - commenta Claudio Lombardo dell'associazione ambientalista, MareAmico - abbiamo temuto il peggio per il mare agrigentino, invece non era nulla di grave».
L’articolo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia