Secondo il sostituto procuratore generale di Catania, la condanna a 30 anni di carcere nei confronti del licatese Luigi Cassaro, 50 anni, accusato di avere ucciso con un revolver, il 23 agosto del 2017, Francesco Calcagno, 58 anni, all'interno della sua casa di campagna di Palagonia, nel Catanese, va confermata. La sentenza, secondo il magistrato che rappresenta l'accusa in Corte di assise di appello, dove ieri ha illustrato la sua requisitoria, non va modificata «in quanto la pena inflitta è commisurata ai fatti e le prove sono talmente evidenti che non possono essere messe in discussione». La sentenza di primo grado è stata emessa, lo scorso 27 settembre, dal gup del tribunale di Caltagirone, Maria Ivana Cardillo. La scelta del giudizio abbreviato, chiesto dal difensore, l'avvocato Calogero Meli, gli ha evitato, in considerazione della riduzione di un terzo prevista dal rito alternativo, la condanna all'ergastolo. La pena del carcere a vita, comunque, era stata chiesta ugualmente dal pubblico ministero Vincenzo Calvagno D'Achille durante la requisitoria del processo di primo grado. L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia