Minacce, pugni, sgambetti, vessazioni e persino indicibili torture di natura sessuale per estorcere al compagno di cella sigarette e generi alimentari. Il trentaduenne Elvis Betean, di genitori rumeni ma agrigentino a tutti gli effetti, detenuto nel carcere di contrada Petrusa, è stato rinviato a giudizio per le accuse di estorsione, minacce e maltrattamenti.
A disporlo, ieri mattina, è stato il giudice dell’udienza preliminare Luisa Turco che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Elenia Manno. Betean, che ha nominato come difensore l’avvocato Davide Casà, di recente è stato peraltro condannato dalla Corte di appello (3 anni di reclusione, come in primo grado) per l’accusa di avere picchiato e rapinato un uomo in piazza Rosselli.
La sua vittima, in quella circostanza, fu un favarese di 56 anni colpito con violenza al volto per sottrargli il borsello. Betean avrebbe agito in compagnia di una complice. Entrambi furono arrestati poco dopo. La donna è fuggita dopo avere ottenuto gli arresti domiciliari. Al trentaduenne, invece, la misura cautelare non fu mai attenuata.
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia