Cambia il giudice all'udienza preliminare a carico di diciassette imputati accusati di avere messo in piedi un giro di tangenti in cambio della concessione di prestiti a tasso agevolato da parte dell'Irfis, istituto di credito di cui la Regione è unico azionista. Si torna in aula il 29 gennaio. Ieri mattina l’udienza è ripresa davanti al gup Giuseppe Miceli e la difesa ha riproposto le stesse questioni relative all’utilizzabilità delle intercettazioni. Due i personaggi chiave dell'inchiesta: il consulente del lavoro Antonio Vetro, 48 anni, di Favara, e il funzionario dell'Irfis Paolo Minafò: entrambi erano finiti in carcere il 21 giugno dell'anno scorso, giorno dell'operazione "Giano Bifronte", eseguita dalla Guardia di Finanza. Tra gli imputati ci sono altri 15 imprenditori, soci di piccole attività che operano in svariati settori, accusati di avere corrotto Minafò attraverso Vetro. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola