
Alcuni sono fermi a maggio. Altri, a giugno. I 23 operatori ecologici di Lampedusa, ormai abituati – loro malgrado – a stare con l’acqua alla gola, adesso non ce la fanno più. La loro situazione finanziaria – visto i ritardi nell’incassare gli stipendi - è diventata drammatica. Nella serata di martedì, dopo il terzo giorno consecutivo di astensione dal lavoro, i netturbini e la Usb hanno proclamato lo sciopero generale.
Domani, alle 10, in piazza Libertà ci sarà anche una assemblea pubblica. «Uniti senza paura» - scrivono gli operatori ecologici invitando tutta la comunità isolana a partecipare - . A Lampedusa, dove i cumuli di rifiuti si sono trasformati ormai in montagne, si rischia, intanto, veramente, un'emergenza igienico-sanitaria.

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