
L’ultima volta era accaduto a fine dello scorso luglio. Adesso - da un paio di giorni -, su Agrigento, sono tornati a soffiare i venti di protesta.
Gli operatori ecologici sono in stato d’agitazione. I rifiuti vengono raccolti a singhiozzo: varie zone della città rimangono con i cestelli pieni. E le prospettive non sembrano affatto essere delle migliori: se i netturbini non incasseranno, in settimana, gli stipendi sarà sciopero.
«I lavoratori dipendenti dell’Iseda e della Sea non percepiscono con regolarità le spettanze mensili, devono ricevere il 50 per cento della mensilità di settembre ed è in scadenza il termine per lo stipendio di ottobre – hanno scritto Iacono, Nero e Stella delle segreterie provinciali di Cgil, Fit-Cisl e Uil - . Hanno chiesto l’attivazione della procedura di raffreddamento – hanno proseguito le sigle sindacali - . La situazione è gravissima in quanto i lavoratori non riescono a garantire le esigenze primarie delle loro famiglie».
L’articolo completo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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