I medicinali, rimediati sottobanco, venivano venduti senza ricette o con ricette false. Il tutto per fare fatturato e senza curarsi del fatto che i farmaci erano stati ritirati dal mercato perché pericolosi oppure che si trattava di psicofarmaci e antiepilettici la cui somministrazione deve essere rigorosamente controllata dal medico. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento hanno condannato un farmacista e tre medici accusati di avere messo in piedi un sistema di truffe nella vendita dei farmaci. Per altri sei imputati, anche loro medici e farmacisti, è stata decisa l'assoluzione.