Microspie nella stanza del sindaco e telefono sotto controllo. Dopo le esternazioni di Stefano Castellino, che la sera dell’elezione annunciò di volere bloccare le demolizioni e «stracciare» il protocollo firmato dal suo predecessore Pasquale Amato, la Procura di Agrigento mise sotto intercettazione il neo primo cittadino di Palma.
I retroscena emergono dagli atti del procedimento «gemello» a suo carico che ieri è stato unificato a quello principale dal giudice dell’udienza preliminare Francesco Provenzano.
Castellino è accusato di avere bloccato le demolizioni per averne, in cambio, un consenso elettorale.
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