
Lo stato d’agitazione era stato già proclamato all’inizio del mese. I 16 netturbini in servizio sulla più grande delle isole Pelagie – reclamando gli stipendi di giugno, luglio ed agosto, oltre che parte della quattordicesima mensilità, – in tutti questi giorni hanno sperato nel miracolo: ossia che venisse pagato qualcosa per evitare lo sciopero già previsto per la giornata di domani.
Un «miracolo» che sembrava possibile, considerato che Totò Martello, il primo cittadino di Lampedusa, ha versato un anticipo degli stipendi alle ditte. Adesso, però, sembra che le ditte del raggruppamento, delle quali sono dipendenti gli operatori ecologici, non abbiano intenzione di pagare le due mensilità arretrate e, al tempo stesso, sperate dai lavoratori.

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