Gessica Lattuca scomparsa da oltre 20 giorni, si allargano le ricerche: Favara prepara la fiaccolata
La comunità di Favara continua a sperare che Gessica Lattuca torni dalla sua famiglia a ventuno giorni dalla sua scomparsa. Il parroco della parrocchia di San Vito, Diego D’Acquisto, ha invitato la comunità a pregare per la giovane mamma di quattro figli: “Esprimo solidarietà alla famiglia di Gessica, che sicuramente sta vivendo un momento difficilissimo, aggiungendo dolore a dolore. Invito tutti ad intensificare la preghiera, ricordando ancora il grave dovere in coscienza, davanti a Dio ed agli uomini, da parte di chi fosse o venisse in qualsiasi modo a conoscenza di notizie utili, di fornirle in qualsiasi modo per il ritrovamento di Gessica di fornirle subito e in qualsiasi modo farle pervenire alle autorità competenti. Tutti i sacerdoti della città sono in questo senso disponibili per una soluzione positiva di questa dolorosissima vicenda”. Il consiglio pastorale cittadino ha fissato per il 12 settembre alle ore 19,30 una fiaccolata per Gessica. “A un mese dalla sua scomparsa è stata organizzata la manifestazione - ha spiegato don D’Acquisto - Noi speriamo di rivederla al più presto sana e salva. Il corteo partirà dalla zona della Giarritella a Favara, lì luogo dove la donna è stata vista per l’ultima volta per poi dirigersi sotto l’abitazione dei suoi familiari. Anche se le autorità civili e militari hanno setacciato per giornali territorio di Favara, noi speriamo che Gessica possa essere trovata viva e possa tornare Alpi presto sana e salva dai suoi cari”. Non si hanno più notizie di Gessica Lattuca, 27 anni, dallo scorso 12 agosto. I militari della tenenza di Favara hanno raccolto la denuncia il 14 agosto. Sono state avviate e le ricerche a partire dai luoghi abitualmente frequentati dalla giovane donna. E’ stato setacciato il centro urbano e storico di Favara e anche le zone di campagna. Nei giorni successivi è stato attivato dalla prefettura di Agrigento il piano provinciale di ricerche persone scomparse. Hanno lavorato per giorni battendo palmo a palmo la zona non soltanto i carabinieri ma anche i vigili del fuoco, la polizia, la guardia di finanza, la protezione civile e volontari.