Dalle polemiche e proteste – fatte, per la maggior parte, sui social – gli agrigentini sono passati ad una fase di indignazione produttiva. Mentre in alcune zone della città – tanto in centro quanto in periferia – è ancora un continuo fiorire di discariche a cielo aperto e le bonifiche, talvolta, non durano neanche 24 ore, gli indignati adesso chiamano e segnalano. Una vera e propria inversione di tendenza che potrebbe determinare, se proseguirà naturalmente, una guerra senza frontiera e dunque un ambiente più pulito e decoroso.
E il primo a plaudire a questa indignazione produttiva è l’amministratore delegato dell’Iseda Giancarlo Alongi: «C'è una nuova presa di coscienza sul fenomeno dell'abbandono indiscriminato di rifiuti e di questo non possiamo che essere soddisfatti, ritenendolo un primo importante passo verso un miglioramento delle condizioni igieniche della città di Agrigento». L’Iseda è l’impresa che, assieme alla Sea e alla Seap, gestisce il servizio rifiuti nel capoluogo. Ditte che, nei giorni scorsi, avevano lanciato diversi, accorati, appelli alla collaborazione.
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