Ucciso a bastonate, in pieno centro. Constantin Pinau, agricoltore romeno di 37 anni, è stato ammazzato così, in strada, a Naro. Per il delitto è stata arrestata un'intera famiglia: Vasile Lupascu, di 44 anni, il figlio 18 enne e la moglie 38 enne. Tutti accusati di omicidio volontario in concorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri i tre si sarebbero appostati insieme, vicino l'abitazione di Constantin, aggredendolo e provocando ferite ad un braccio anche alla moglie della vittima. Tutto è iniziato ieri alle 7 del mattino, quando è giunta al 112 la segnalazione di una grave lite fra più persone in pieno centro a Naro. Sul posto con numerose pattuglie, i carabinieri della locale stazione e del nucleo operativo della compagnia di Licata, che hanno trovato bastoni e armi da taglio, sangue ovunque. La vittima aveva una grossa ferita alla testa, provocata da un violento colpo infertogli con un corpo contundente, è stato subito portato all’ospedale di Canicattì, dove è morto nella mattinata. I carabinieri, dopo aver identificato la vittima, hanno ricostruito il suo passato, sentendo parenti, amici e familiari, scoprendo che recentemente l'agricoltore romeno aveva avuto dei dissapori con un connazionale di 44 anni, residente a Naro. E’ scattata una vera e propria caccia all'uomo, con posti di blocco lungo le principali arterie stradali, che hanno letteralmente blindato la provincia di Agrigento. Nel corso delle incessanti ricerche, il sospettato è stato intercettato vicino l'ospedale di Caltanissetta, dove i carabinieri lo hanno bloccato mentre era in compagnia del figlio. Entrambi avevano tracce di sangue sui loro vestiti, abiti che sono stati subito sequestrati dai carabinieri. I militari hanno effettuato un'ispezione nel parcheggio dell'ospedale di Caltanissetta, scovando l'auto del figlio di Vasile Lupascu, che è stata perquisita. Così è saltata fuori una grossa spranga ancora intrisa di sangue, subito sequestrata. A distanza di solo tre ore dall'omicidio, sulla base degli elementi di prova acquisiti durante la fulminea indagine e dopo aver ascoltato alcuni testimoni, i carabinieri hanno arrestato i tre sospettati, che sono stati portati in carcere su disposizione della procura della repubblica di Agrigento. Resta ancora da chiarire, il movente delitto, scaturito verosimilmente da vecchi rancori fra i due nuclei familiari. S. I.