AGRIGENTO. La condanna a 10 anni di carcere per il boss Antonio Massimino, a 7 anni per il suo presunto braccio destro Liborio Militello e la trasmissione degli atti al proprio ufficio per mettere sotto inchiesta per falsa testimonianza l’imprenditore Salvatore Gambino che ha detto in aula di non conoscere Massimino ma sarebbe stato sconfessato da una telefonata intercettata dagli inquirenti che proverebbe il contrario. Queste le richieste dei pubblici ministeri Alessia Sinatra e Claudio Camilleri al processo, in corso con rito abbreviato davanti al gup di Palermo Fabrizio Molinari, che ipotizza tre episodi di racket mafioso ai danni degli imprenditori Ettore e Sergio Li Causi, padre e figlio, noti costruttori.