AGRIGENTO. Riparte, davanti al collegio presieduto dal giudice Antonio Genna e completato dai componenti «a latere» Rosanna Croce e Rossella Ferraro, il processo a carico di dodici imputati scaturito dall'inchiesta «Duty free», che ipotizza un giro di tangenti, sotto forma di regalie e favori di varia natura, in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie.
Gli imputati sono: Antonio Vetro, 48 anni, di Favara, consulente del lavoro; Vincenzo Tascarella, 64 anni, di Agrigento; Giuseppe Cumbo, 65 anni, di Agrigento; Giuseppe Castronovo, 58 anni, di Favara; Filippo Ciaravella, 65 anni, di Agrigento; Piera Callea, 52 anni, di Favara, Angelo Pagliarello, 60 anni, di Campobello; tutti funzionari dell’Agenzia; Salvatore La Porta, 43 anni, di Porto Empedocle, socio e amministratore della Metalmeccanica agrigentina; i medici Giovanni Crapanzano, 69 anni, di Favara, e Santo Pitruzzella, 67 anni, anche lui di Favara, estranei al giro di tangenti che coinvolge imprenditori e funzionari ma accusati di avere rilasciato falsi certificati ad alcuni ispettori dell'Agenzia e i ristoratori favaresi Giuseppe Costanza, 33 anni e il padre Salvatore, 67 anni, accusati di avere rilasciato una falsa attestazione per alcuni rimborsi a due funzionari dell'ufficio.
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