CAMPOBELLO. «Angelo Middioni comandava la famiglia di Campobello di Licata mentre il mandamento era retto da Pino Gambino». Il pentito di Naro, Giuseppe Sardino, irrompe al processo di appello a carico di Gioacchino Angelo Middioni, 41 anni, cugino del boss Giuseppe Falsone, accusato di essere a capo della famiglia mafiosa di Campobello di Licata ma assolto in primo grado dai giudici del tribunale di Agrigento.
Sardino, ultimo braccio destro di Falsone fino al momento dell’arresto, nell’aprile del 2008, rivela: «Middioni inviava e riceveva pizzini da Falsone. Io non lo conosco personalmente ma so che in una circostanza scrisse a Falsone dicendogli che era come il fratello che non aveva mai avuto. A me risulta fosse un uomo d’onore anche perché Falsone – ha aggiunto Sardino – quando Middioni era in carcere si lamentava perché aveva meno sostegno in paese».
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