AGRIGENTO. Agrigento capitale della Cultura 2020: sono tante le iniziative in cantiere per sostenere la candidatura della città, inserita nella short list dei 10 Comuni che ambiscono al titolo. Ma mentre si fa un gran parlare della nomination cala il silenzio più totale sul Polo universitario.
Il Cua rischia il default, per dirla con un termine nuovo e in voga, con un significato negativo, non solo dal punto di vista etimologico della parola, ma per le ricadute che ha sul territorio, sempre più privato di ogni speranza.
Il Consorzio universitario, affidato prima all’avvocato Gaetano Armao, attuale assessore regionale all’Economia ed attualmente amministrato dall’esperto economista Pietro Busetta, rischia di morire perché non ci sono più corsi di laurea attivi.
Palermo, l’università centrale, ha tagliato quello che poteva essere tagliato, cioè tutto: architettura e giurisprudenza e adesso sono agli sgoccioli anche i corsi di studio in beni culturali (accentrato a Palermo), servizio sociale (triennale) e Archeologia (magistrale).
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