LICATA. Episodio di razzismo al termine della partita di calcio del campionato provinciale di terza categoria di Agrigento tra Brothers Casa Amica e Vigata che si è conclusa con il risultata di 2 a 2 nell’impianto sportivo di Fontanelle. Ma questa volta a proferire parole razziste ed aggredire l’arbitro sono stati i ragazzi di «colore», che fanno parte della squadra allestita dalla comunità alloggio «Casa Amica» di Agrigento, cioè la struttura che li ospita in quanto richiedenti asilo politico. Al termine del match, in sostanza, i giocatori della Brothers, col nobile significato di fratelli, non hanno accettato il responso del campo e si sono scagliati contro l’arbitro, un ragazzino di 17 anni di Canicattì e contro gli avversari italiani del Vigata. E le parole incriminate sono state appunto «Italiani pezzi di m…», «Bianchi bastardi» e così via dicendo.
Per questo motivo la società Brothers Casa amica è stata punita con una ammenda da 200 euro, come riporta il comunicato ufficiale della Figc: «Per avere dopo la fine della gara, alcuni tesserati della società a margine pronunciato frasi offensive di contenuto razzista nei confronti dell’arbitro e dei tesserati della società avversaria, dopo essersi tolti la maglietta nell’intento, perfettamente raggiunto, di non essere identificati dallo stesso direttore di gara».