AGRIGENTO. Tangenti per chiudere un occhio sui controlli e omettere di denunciare furti: l’inchiesta “Alta tensione”, che l’8 marzo scorso ha fatto scattare l’operazione con alcune misure cautelari minori, approda in aula per l’udienza preliminare.
Nella maggior parte dei casi, secondo quanto avrebbe accertato l’indagine, erano persino i verificatori dell’Enel a suggerire ai privati allacci abusivi con l'uso del magnete o del cosiddetto "sorcio", un sofisticato strumento collegato direttamente alla rete elettrica, capace di bypassare il misuratore e alimentare l’utenza senza gravare sui costi in bolletta perché l’energia elettrica non viene conteggiata. Il pubblico ministero Carlo Cinque, che nei giorni scorsi è stato trasferito alla Procura di Monza, ha chiesto il rinvio a giudizio dei venti indagati.
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