LICATA. «Conosciamo il nostro connazionale di vista perché la mattina, prima di andare a lavorare nei campi, ci troviamo insieme in un bar di Licata ma non siamo stati noi ad aggredirlo né avremmo avuto alcun motivo di farlo»: i quattro imputati – romeni di nascita ma da sempre residenti nell'Agrigentino – finiti in carcere con l’accusa di avere sequestrato e tentato di uccidere un conoscente, si difendono davanti al gup. Il processo, in corso davanti al giudice dell’udienza preliminare Stefano Zammuto, si sta celebrando con il rito abbreviato.
I difensori degli imputati, però, gli avvocati Angelo Benvenuto e Giuseppe Zucchetto, hanno chiesto di sentire gli imputati prima di passare alle conclusioni delle parti come prevede il giudizio speciale che esclude altre prove oltre quelle emerse nella fase delle indagini preliminari. I quattro imputati sono tuttora in carcere sulla base di un’ordinanza cautelare emessa dal gip di Agrigento, Alfonso Malato. Si tratta di Joan Mindirigiu, 38 anni, residente a Ravanusa; Gheorghe Bodgan Tanase, 20 anni di Licata; Alin Dragos Rauta, 30 anni, di Grotte; e Iosif Dobrea, 37 anni, di Grotte
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