LAMPEDUSA. Il centro di accoglienza di Lampedusa ha ricevuto tra il 10 e il 14 ottobre oltre 845 migranti tunisini, di cui 93 minori. Lo ha dichiarato il segretario di Stato per l'immigrazione e i tunisini all'estero, Adel Jarboui precisando in un'intervista all'agenzia Tap che "il centro ospita attualmente 751 tunisini, di cui 733 uomini e 18 donne", 20 solo nella giornata del 16 ottobre. Jarboui ha annunciato la visita in Italia la prossima settimana di una delegazione tunisina per indagare sulla situazione di questi migranti e fornire loro tutto il necessario sostegno. Una visita che "sarà anche un'occasione per trovare con le autorità italiane i possibili mezzi per combattere la migrazione illegale". Riguardo alla collisione tra una nave della marina militare e un'imbarcazione carica di migranti che ha fatto 45 morti accertati, avvenuta tra l'8 e il 9 ottobre, Jarboui ha indicato che l'inchiesta per chiarire le responsabilità è in corso e che "le famiglie delle vittime e delle persone che risultano ancora scomparse in questa tragedia saranno seguite psicologicamente e socialmente". Secondo le cifre fornire dal segretario di Stato, la Guardia costiera tunisina ha arrestato alla data del 30 settembre 1.468 persone per tentativi di migrazione clandestina contro 938 nello stesso periodo dell'anno passato. Il 13% degli arrestati ha un'età compresa tra i 15 e i 20 anni, il 66% tra i 20 e i 30 e il 18% tra i 40 e i 60. Anche il tasso delle donne che emigrano clandestinamente è aumentato dall'1% del 2016 al 5% nel 2017. "Per combattere questo fenomeno, il governo compirà sforzi per incoraggiare i giovani a stare lontani dalle reti di trafficanti di persone che cercano di diffondere false notizie", ha detto ancora Jarboui, precisando che gli sforzi saranno inoltre incentrati sul rafforzamento della sorveglianza di tali reti criminale e sull'attuazione della legge organica del 3 agosto 2016 sulla prevenzione e la lotta contro la tratta di esseri umani. Jarboui ha dichiarato che il governo adotterà un approccio di sviluppo sociale per creare posti di lavoro e opportunità in Africa e in Canada per offrire ai giovani condizioni di vita dignitose. Questa nuova ondata di migrazione illegale è dovuta a notizie false che circolano su Facebook, secondo le quali le autorità italiane avrebbero deciso di regolarizzare la situazione di questi migranti, ha detto Jarboui, precisando che altri fattori socioeconomici, come il basso potere d'acquisto e la mancanza di sostegno familiare, culturale e istituzionale ai giovani, hanno contribuito all'aumento della migrazione illegale. Il segretario di Stato deplora inoltre la mancanza di una strategia di comunicazione che potrebbe invece sensibilizzare i giovani ai rischi della migrazione illegale che secondo le stime del suo dicastero costa fra i 2.000 e i 7.500 dinari.