PALERMO. "Non ci sono dubbi che debba proseguire l'azione che i tecnici degli uffici comunali di Licata stanno portando avanti contro l'abusivismo". Risponde così Maria Grazia Brandara, commissario straordinario a Licata a Simone Spetia a "Effetto Giorno" su Radio 24, a seguito delle minacce ricevute. ''Non so se rimanere o andarmene. Mi prendo qualche giorno per riflettere. Questa cosa - prosegue - arriva in un brutto momento: ho perso da poco mio fratello e già ero angosciata''. Brandara dice di aver ricevuto solidarietà dalle forze dell'ordine, dalla prefettura e dai vertici della procura agrigentini. ''Non ho scorta - spiega - E averla non è per me una bella cosa. Vuol dire avere una limitazione della libertà''. "Sono anche il commissario che ha messo i soldi per queste demolizioni nella precedente esperienza al Comune di Licata, prima che si insediasse il sindaco Cambiano al quale va il mio affetto. Non ci può essere nessun atto che mi possa fare tornare indietro se non interviene una legge che modifichi l'attuale; ma qui stiamo parlando, ricordo a tutti, di sentenze definitive. In 40 anni di politica ho avuto un sacco d'intimidazioni; non ho mai avuto paura, ma questa volta sì: parlano pure della mia casa di Palermo, indirizzo che conoscono in pochi. Paura che mi fa avere la tentazione di mollare. E rabbia: non è possibile che l'azione scriteriata di un balordo o di qualcosa di più possa far indietreggiare chi vuole fare il proprio dovere".