AGRIGENTO. Il presunto boss telefona al comandante della polizia municipale per fare togliere la multa al figlio che circolava con lo scooter senza il casco e senza l’assicurazione. Il capo dei vigili urbani di Cattolica Eraclea, Pasquale Campisi, e il suo vice Antonino Campisi, non sapendo che il telefono di Antonino Grimaldi era intercettato dalla squadra mobile, che tre anni più tardi lo arrestò con l’accusa di associazione mafiosa, chiudono la questione in maniera amichevole. Niente multa al ragazzo, pensando che nessuno lo avrebbe mai saputo.
I due rappresentanti delle forze dell’ordine, invece, sono finiti a processo per omissione di atti di ufficio ma sono stati assolti.
Il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Vella ha ritenuto che la circostanza, inequivocabile dal contenuto delle intercettazioni della squadra mobile, in cui si sente nitidamente il presunto boss di Cattolica, ritenuto uno dei punti di riferimento di Cosa Nostra in quel versante della provincia, chiedere al comandante di “risolvere la questione del figlio", fermato dal suo vice. Il ragazzo si era premurato di chiamare subito il padre e il problema, in effetti, sembrava superato.
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