AGRIGENTO. “Ogni anno scrivevo una relazione alla Regione Sicilia, proprietaria della riserva naturale sollecitandola a prevedere il finanziamento di un monitoraggio. Ci è stato sempre risposto che non c’erano le risorse finanziarie e, in effetti, mi rendo conto che sarebbe stata una cifra molto elevata”: l’architetto Domenico Fontana, direttore della riserva delle Macalube dove il 27 settembre del 2014 morirono i fratellino Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni, travolti dal fango dei vulcanelli della riserva di Aragona mentre facevano una passeggiata insieme al padre, si difende.
Fontana, attuale assessore comunale ed esponente di spicco di Legambiente, associazione che gestiva la riserva su incarico della Regione, è imputato di omicidio colposo insieme all’architetto Daniele Gucciardo, dipendente del sito e al dirigente della Regione Francesco Gendusa. Sul ruolo di quest’ultimo aspetto, peraltro, Fontana ha precisato: “Non era l’unico funzionario con cui interloquivo per questioni che riguardavano la gestione della riserva ma avevo almeno altri tre o quattro interlocutori”.