CITTA' DEL VATICANO. "Vergogna, perché l'uomo dimostra di non avere il coraggio di guardare a determinate realtà e ad affrontarle; sofferenza, perché vedere che il povero è costretto a pagare la sua vita con la morte... Vorrei anche sentimenti di speranza che davvero qualcosa possa cambiare perché è impossibile andare avanti così, non possiamo, l'ho detto tante volte, misurare il tempo contando morti. Il mondo ha bisogno di quella Pasqua che significa vita e togliere le pietre dalle tombe, non mettere le pietre sulle tombe, ancora".
Sono i sentimenti dell'arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, dopo l'ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia, in un'intervista a Radio Vaticana.
In merito all'Europa, il cardinale, presidente della Caritas Italiana, dice di "non credere che stia dimostrando segnali di cambiamento, di inversione di rotta. Sta continuando a parlare di muri, di chiudersi. Il problema dell'immigrazione è solo problema di sicurezza e l'Europa sta dimostrando la sua povertà. Questa grande Europa poi si è dimostrata piccola e il gigante Golia viene abbattuto e sarà abbattuto perché è impossibile che il mondo si debba misurare con i muscoli, soprattutto con chi è povero".
Il porporato poi aggiunge che "dovremmo essere noi credenti a incominciare a prendere posizione capovolgendo quello che i forti e i potenti stanno dimostrando. Se noi col Vangelo in mano incominciamo davvero a vivere ciò che il Vangelo ci dice, tutti quelli che ieri sono stati a messa, se tutti col Vangelo in mano incominciamo a sentire ciò che il Signore Gesù ci chiede qualcosa cambierà. Ma in questo 'tsunami' di morte alcune volte anche noi ci lasciamo travolgere: gli interessi personali prendono il sopravvento sul pensiero di Dio e questo non è possibile".
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