CATTOLICA ERACLEA. Dieci anni di reclusione per la terribile accusa di avere violentato per cinque anni la nipote con la complicità della sorella, madre della ragazzina, che sapeva tutto e non lo impedì «avendo l’obbligo giuridico di farlo»: per la donna, invece, la condanna è di otto anni. Il principale imputato, un uomo di 45 anni di origini rumene, che si trova in carcere dal 2 febbraio dell’anno scorso, resta in cella e i termini di custodia cautelare sono stati sospesi. I giudici della seconda sezione penale presieduta da Luisa Turco, con a latere Enzo Ricotta e Rosanna Croce, hanno inoltre stabilito una serie di pene accessorie, fra cui la decadenza della potestà genitoriale per la donna. Il collegio di giudici, nella tarda mattinata, dopo avere ascoltato le arringhe dei difensori (gli avvocati Giovanni Crosta e Rosario Pendolino) hanno letto il verdetto che riconosce la colpevolezza di entrambi gli imputati. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE