AGRIGENTO. Per conto dell'Enel avrebbero dovuto scovare i furti di energia elettrica. In realtà, stando all'inchiesta denominata "Alta tensione", sarebbero stati loro stessi - due verificatori dell'Enel, incaricati quindi di pubblico servizio - a "gestire" questi furti. I carabinieri della compagnia di Agrigento, ieri, hanno eseguito tre misure cautelari: due divieti di dimora nella provincia di Agrigento - a carico degli ormai ex dipendenti dell'Enel - ed un obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria a carico di una donna che avrebbe avuto un ruolo marginale, "da intermediaria" - per come è stato spiegato ieri, durante la conferenza stampa al comando provinciale di Agrigento - . Complessivamente, però, sono 20 le persone che sono state iscritte nel registro degli indagati. A firmare i provvedimenti cautelari è stato il Gip Alessandra Vella, su richiesta dei sostituti procuratori Alessandro Macaluso e Carlo Cinque che hanno coordinato l'inchiesta dei militari dell'Arma del Norm che, all'epoca, erano diretti dal tenente Nicolò Morandi ed adesso, invece, dal tenente Giuseppe Scotto Ditella. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE