AGRIGENTO. Non dichiararono falsamente di possedere i requisiti per entrare nel consiglio di amministrazione dell’Asi, nè ci fu alcun abuso di ufficio nelle nomine.
La Cassazione accoglie il ricorso dei difensori, dichiara inammissibile quello della procura generale e mette la parola fine sull’inchiesta per le nomine nei consigli di amministrazione dell’Area di sviluppo industriale, ente che negli anni successivi è stato soppresso.
La Suprema Corte ha ribaltato la sentenza emessa poco più di un anno fa dai giudici della Corte di appello che avevano modificato in parte il verdetto di primo grado che scagionava tutti i nove imputati. Otto assoluzioni (un'imputata ha rinunciato al ricorso) diventano definitive.
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