AGRIGENTO. Uno era stato arrestato perché si pensava che la droga fosse sua. Ma in realtà ha spiegato di essere salito su quel furgone per non pagare il biglietto del traghetto come passeggero.
L’altro era stato indicato come l’autista del mezzo ma si è giustificato dicendo che aveva solo portato il camion al porto e poi, all’arrivo, sarebbe andato un collega a ritirarlo. Di conseguenza non poteva sapere chi e quando aveva messo la droga che non era sua.
Il terzo è un cugino omonimo dell’autista, altro dipendente della società di trasporti, tirato in ballo perché aveva lo stesso nome del cugino e risultavano nei tabulati contatti con l’uomo che era sopra il furgone.
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