PALMA DI MONTECHIARO. Il sindaco antiabusivi getta la spugna. Si dimette dopo la bocciatura del bilancio comunale. «Il gioco delle parti, in Consiglio, era evidente. Non volevano proseguire l'esperienza amministrativa. Si contendevano le date di maggio 2017 e maggio 2018 per tornare alle amministrative. Io sarei stato soltanto l'ostaggio. E la dimostrazione è che non hanno approvato la manovra economica per non farmi lavorare», dice amareggiato, a poche ore dalle dimissioni, l'ex sindaco di Palma di Montechiaro (Ag) Pasquale Amato. Nei tre anni di mandato, Amato è stato il sindaco che ha firmato il protocollo di intesa con la Procura di Agrigento e di fatto ha dato il via alle demolizioni degli immobili abusivi, è stato il sindaco delle intimidazioni: solo nel settembre del 2014 ricevette ben quattro lettere intimidatorie ed è stato il sindaco che s'è battuto affinchè l'acqua tornasse ad essere pubblica. «Non potevo accettare tutti questi tatticismi per continuare a sopravvivere come sindaco. Un sindaco che non poteva amministrare - spiega - . Sì sono stato tradito e pugnalato. Hanno voluto il vuoto ed il vuoto c'è». «Avevamo intrapreso un cammino importante - continua Pasquale Amato - . Lo scorso anno il Comune di Palma rischiava il dissesto finanziario. Siamo riusciti a chiudere il bilancio in pareggio. Nelle ultime settimane avevo chiesto di approvare il bilancio, servono i soldi per poter lavorare. Così non è stato fatto. Sono rammaricato per l'opposizione. È la città ad essere stata ostaggio di giochetti». Nei giorni scorsi, i consiglieri d'opposizione avevano presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Pasquale Amato. La motivazione era stata: «Una giunta che politicamente non rappresenta nessuno». «Adesso posso solo augurarmi - conclude Amato - che chi verrà dopo di me faccia meglio, senza dimenticare ciò che abbiamo fatto per Palma. Posso dire di non avere rimpianti. Abbiamo tolto dallo stallo la città e abbiamo cercato di rimetterla sulla strada della legalità. Siamo riusciti anche ad ottenere il finanziamenti importanti. Ma soprattutto siamo riusciti a far quadrare i conti, cosa che non è avvenuto a Porto Empedocle e a Favara dove è stato dichiarato il dissesto».