AGRIGENTO. Società inesistenti create a tavolino con l’esclusiva finalità di truffare l’Inps. La presunta organizzazione, sostiene l’accusa, “fabbricava” aziende che operavano nel settore agricolo. Sulla carta risultavano decine di assunzioni di braccianti che in realtà servivano solo, una volta terminati i rapporti di lavoro “fantasma”, a incassare i soldi dell’indennità di disoccupazione ma non solo: i falsi posti di lavoro servivano pure per incassare i contributi pensionistici e persino le indennità per malattie.
L’indagine della Guardia di Finanza che ha passato al setaccio l’attività, in realtà ritenuta inesistente, di alcune società ha portato a 63 richieste di rinvio a giudizio. Ieri doveva iniziare l’udienza preliminare che, però, è stata rinviata per un problema di mancate notifiche. Si torna in aula il 17 febbraio.
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