LICATA. Il pizzo sulla busta paga: per evitare di essere licenziati bisognava firmare il classico foglio di dimissioni in bianco e poi accettare la restituzione di una parte consistente dello stipendio. Tre mesi dopo l’operazione della Guardia di Finanza, che ha eseguito cinque misure cautelari, il pubblico ministero Matteo Delpini ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si tratta in sostanza del provvedimento che precede la richiesta di rinvio a giudizio le fissazione dell’udienza preliminare. Gli indagati - tutti licatesi - sono dieci: fra loro anche tre dipendenti delle cooperative di Licata, “Libero Gabbiano” e “Arcobaleno”, e il fidanzato di una di loro ai quali viene contestato di avere mentito quando furono ascoltati dagli inquirenti favorendo i loro stessi presunti estorsori. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE