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Ricatto per sesso, condannato un uomo di Canicattì

CANICATTÌ. «Facciamo sesso oppure diffondo un video che ti immortala in atteggiamenti amorosi con l’addetto alla sicurezza del centro commerciale»: la ragazza, che lavorava alle sue dipendenze come commessa, lo denuncia e per l’imprenditore Antonio Milia, 66 anni, di Canicattì è stata decisa la condanna.

L’accusa è di tentata violenza sessuale. Secondo il giudice dell’udienza preliminare Stefano Zammuto, che ieri pomeriggio ha emesso la sentenza, avrebbe cercato di convincere la donna, di oltre venti anni più giovane, ad avere un rapporto sessuale con lui.

La vicenda risale al gennaio del 2014. Dieci mesi di reclusione è la pena inflitta che peraltro è ridotta di un terzo perché i difensori, gli avvocati Daniela Posante e Angela Porcello, hanno chiesto il giudizio abbreviato. Poche ore prima che il giudice si ritirasse in camera di consiglio per emettere il verdetto il pubblico ministero Andrea Maggioni aveva concluso la sua requisitoria chiedendone la condanna a un anno di reclusione.

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