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Peschereccio affondato, raccolta di fondi dei lampedusani

LAMPEDUSA. Gli amici, i parenti, tutta Lampedusa, hanno continuato ha guardare verso l’orizzonte. Quell’orizzonte che è come se avesse inghiottito Francesco. Disperazione, lacrime, rabbia e poca speranza. Un misto di emozioni avvolge l’intera isola in un abbraccio gelido.

«Ancora niente». Hanno continuano a ripeterselo anche ieri i lampedusani, tutti in attesa di capire e se sapere che fine ha fatto Francesco Solina, ossia il marinaio cinquantunenne disperso dalla notte fra lunedì e martedì scorsi. Le ricerche sono ferme. Non soltanto quelle in profondità - con l'immersione del "rov" della Guardia costiera di Messina, inizialmente previsto per mercoledì, - ma anche quelle di superficie, fatte con le motovedette della Capitaneria di porto. A complicare ogni tentativo, è il maltempo.

Il mare è troppo mosso. Sembra verosimile ormai che le ricerche del disperso possano riprendere - se le condizioni meteo lo permetteranno - domani mattina. Lampedusa, intanto, continua a stringersi attorno all'apprensione ed al dolore dei familiari del disperso.

 

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