AGRIGENTO. False accuse ad esponenti del Partito democratico: mentre la città si divide sul suo caso giudiziario, ormai alla ribalta nazionale dei media, una pesantissima tegola si abbatte sull’avvocato Giuseppe Arnone.
La Cassazione, nella serata di mercoledì, ha rigettato il ricorso del suo difensore, l’avvocato Diego Galluzzo, e ha reso definitiva la condanna a un anno e quattro mesi per l’accusa di calunnia. Il problema è che i giudici della Corte di appello, nel verdetto che non è stato modificato, non avevano concesso la sospensione condizionale per di via di precedenti condanne per diffamazione a pene perlopiù pecuniarie.
La conseguenza, adesso, è che i sedici mesi di reclusione andranno eseguiti. Arnone rischia teoricamente il carcere o, comunque, di scontare la pena in detenzione domiciliare se il tribunale di sorveglianza non dovesse accogliere la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
«La vicenda – rilancia Arnone – finirà davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo e sarà portata all’attenzione delle commissioni Giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. È incredibile quello che è successo. Io ho presentato una querela perché ritenevo di essere stato diffamato. Adesso dovrei scontare une pena di sedici mesi per avere sviato la giustizia?».
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